Una cura efficace per i problemi di artrosi dell'anca

Una cura efficace per i problemi di artrosi dell’anca

Eliminare il Dolore

Per eliminare il dolore e ritrovare la mobilità di questa articolazione così importante si può infatti procedere ad infiltrazioni con guida ecografica di acido ialuronico, cioè iniezioni effettuate usando un ecografo per dirigere il farmaco nel punto esatto in cui c’è bisogno di questa terapia. I risultati di questa cura sono decisamente interessanti perché con sole due-tre iniezioni all’anno possiamo eliminare gran parte dei fastidi ma non solo: è anche possibile tentare di fermare la progressione dell’artrosi riducendo e ritardando così il ricorso all’intervento chirurgico.  L’artrosi dell’anca non è un problema che coinvolge solo le persone in tarda età, ma anche pazienti giovani, che magari hanno subito traumi o hanno praticato intensa attività sportiva a livello professionistico e possono andare incontro precocemente a questo tipo di problemi. Inoltre non è una malattia ineluttabile: è Invece una malattia che si può e si deve prevenire e curare, anche se è vero che colpisce di più gli anziani e che la maggior parte delle persone con l’invecchiamento del corpo umano accusa fastidi di questo genere. Stile di vita, traumi, attività sportiva e lavorativa possono influire sull’insorgenza ed il decorso della malattia. Davvero possiamo curare l’artrosi dell’anca con una semplice iniezione? Sì, è possibile ma ad una condizione: che l’artrosi sia in fase iniziale o intermedia. I casi in cui il problema è ormai cronicizzato da molti anni e ha già portato ad una grave invalidità presentano infatti minori possibilità di successo benché sia comunque possibile tentare ugualmente questo tipo di terapia, che in termini medici viene chiamata terapia intra-articolare dell’anca”. 

Da che cosa dipenda la scelta tra acido ialuronico o cortisone?

“Il cortisone si usa nelle fasi acute, quando il dolore è più intenso e infiammatorio. Normalmente in questo caso il paziente ha anche un versamento liquido dentro l’articolazione. Questo versamento deve prima essere aspirato per mezzo dello lo stesso ago che poi utilizzeremo per indirizzare il farmaco dentro l’articolazione malata. Il cortisone è un antiinfiammatorio molto potente e quindi utile in quelle situazioni in cui è necessario far regredire immediatamente lo stato infiammatorio. Bisogna però ricordare che non è possibile eseguire ripetutamente infiltrazioni di cortisone, perché alte dosi di cortisone possono causare effetti collaterali negativi”. 

Ci spiega come si procede per effettuare questo trattamento?

“Il paziente che si reca da noi lamentando problemi all’anca viene sottoposto ad una visita preliminare e deve portare con sè una radiografia dell’anca e delle analisi del sangue (VES, PCR , emocromo, uricemia). Questi esami sono necessari per stabilire che si tratti di una vera e propria artrosi dell’anca e non di qualche altro disturbo che può dare sintomi simili ma per cui questa terapia non sarebbe di utilità. Dopo avere eseguito questi controlli possiamo passare alla iniezione che, a seconda dei casi, può essere acido ialuronico o cortisone”.

Si tratta di una procedura dolorosa?

“Fortunatamente no: infatti nel protocollo di cura non è nemmeno prevista una anestesia locale. È sufficiente parlare con il paziente, distrarlo, farlo rilassare ed in questo modo già si ottiene una buona tolleranza a quel minimo fastidio provocato dalla puntura. Inoltre la procedura è molto breve e quindi non giustifica una anestesia”. 

Quando invece si ricorre all’acido ialuronico?

“Quando il problema, come avviene nella maggior parte dei casi, è cronico. Le infiltrazioni di acido ialuronico sono già largamente diffuse per le artrosi del ginocchio. L’acido ialuronico innanzitutto è il naturale lubrificante delle articolazioni prodotto dal nostro organismo. Nell’artrosi questo lubrificante viene prodotto in quantità minore e con qualità inferiore. Noi aiutiamo l’organismo introducendo dall’esterno l’acido ialuronico. Esso agisce diversamente dal cortisone: è meno rapido nella sua azione ma ha un effetto protettivo più lungo, anche perché la somministrazione di questa sostanza stimola, nella parte trattata, la produzione di altro acido ialuronico da parte dell’organismo. È come se dovessimo oliare un meccanismo non ben lubrificato sapendo però che, dopo avere proceduto all’oliatura dall’esterno, il meccanismo è in grado di provvedere da sé, almeno in parte, a produrre il lubrificante di cui necessita”. 

Quanto tempo richiede?

“Pochi minuti. Dopodiché il paziente può tornare a casa sulle sue gambe e senza bisogno di attendere oltre”. 

Come viene fatta l’iniezione?

“L’iniezione avviene attraverso uno strumento speciale, la guida bioptica, che viene normalmente utilizzata per eseguire le biopsie, cioè il prelievo di piccoli frammenti cellulari da esaminare il laboratorio. Solo che in questa situazione viene usata per somministrare il farmaco e non per prelevare cellule. L’utilizzo di questa guida deve avvenire assolutamente sotto il controllo di un ecografo, cioè uno strumento che mi permette di visualizzare via monitor il punto esatto in cui sto dirigendo la guida, fino al raggiungimento della zona da trattare”.  “L’aspetto essenziale e moderno della procedura consiste nel fatto che abbiamo individuato un modo sicuro ed efficace attraverso il quale portare il farmaco esattamente nel punto in cui è massimo il suo effetto terapeutico. Mi spiego: non è sufficiente fare una iniezione alla cieca, è necessario che, per ottenere l’effetto desiderato, la punta dell’ago raggiunga il punto esatto in cui c’è bisogno di questa somministrazione. In passato si era già provato a eseguire infiltrazioni di questo genere sull’anca, ma con scarsi risultati. Il motivo di questi risultati non soddisfacenti dipendeva dal fatto che, in mancanza di una guida ecografica, il farmaco raramente giungeva a destinazione”.

Quali risultati consente questa terapia?

“Sono molto buoni quando l’artrosi è agli inizi o in fase intermedia: i pazienti così trattati testimoniano una notevole riduzione di oltre il 50% sia del dolore ed un soddisfacente recupero della mobilità. Inoltre il nutrimento fornito dall’acido ialuronico all’articolazione consente di fermare la progressione della malattia o almeno di rimandare il ricorso all’intervento chirurgico, che rimane invece un passaggio obbligato per i casi più gravi. Ecco perché consiglio a tutti coloro che iniziano a soffrire di questo problema di valutare questa ipotesi di trattamento senza attendere che i fastidi diventino invalidanti”. 

Il trattamento deve essere ripetuto più volte o si tratta di una cura definitiva?

“Mediamente sono sufficienti, per un buon controllo del problema, due sole infiltrazioni all’anno”. Alcuni pazienti però possono avere necessità di procedere fino a quattro terapie all’anno. La cura non è standard per tutti i pazienti. Ogni paziente rappresenta un caso a sé, quindi le quantità di farmaco sono da studiare caso per caso. 

Quali altri vantaggi ha questa terapia iniettiva?

Un vantaggio non trascurabile di questa terapia consiste nel fatto che consente una riduzione notevole di tutti i farmaci che si prendono per il controllo del dolore. Il trattamento elimina gran parte dei fastidi, quindi non è più necessario ricorrere quotidianamente ad antidolorifici o antinfiammatori. Eliminare gran parte degli antidolorifici o degli antinfiammatori è utile per chi ha problemi gastrici e intestinali. Questi farmaci a volte non sono ben tollerati dai pazienti e il loro uso continuo, dovuto ai dolori dell’artrosi, può creare fastidi a stomaco, intestino e apparato cardiovascolare. I pazienti che assumono molti farmaci per trattare altri problemi di salute  sono specialmente candidati a questa terapia, dato che, con due iniezioni all’anno, possono evitare di assumere altri farmaci per bocca.

Quale esperienza avete di questo trattamento?

La modalità ecoguidata di questa terapia infiltrativa è stata ideata dal dott. Tormenta, radiologo, e da me oltre 15 anni fa; da allora abbiamo eseguito più di 16.000 iniezioni in oltre 4000 pazienti. Abbiamo insegnato la metodica a moltissimi colleghi sia in Italia che all’estero durante i convegni medici. Due anni fa durante il 5° congresso della “Associazione Nazionale di Terapia IntraArticolare con Guida Ecografica” (ANTIAGE) abbiamo conferito un attestato di riconoscimento per i pazienti in terapia da oltre 10 anni… e il ministro ci ha inviato una lettera di congratulazioni… ma la dispensazione a carico del SSN neanche a parlarne!!!”.

Una cura efficace per i problemi di artrosi dell'anca

Contatti

Ospedale San Pietro Fatebenefratelli

Via Cassia 600, Roma

Per info e appuntamenti reumafbf@libero.it

Segreteria: Pileggi Vincenzo
Tel. 06 33585802

Prenotazioni cup Tel. 06 33582143

Polispecialistico San Giuseppe

Via della Ginestra 12 – Latina Scalo

Per info e appuntamenti info@albertomigliore.it

Tel. 0773 820053