Ascolta la tua Articolazione
Come ci possiamo accorgere che il fisico inizia a non rispondere?
Sempre più i giovani adulti fanno attività sportiva per fuggire dallo stress quotidiano e per mantenersi in forma. Si gioca a tennis e a calcetto, si corre, si scia anche ad età inusuali per i decenni precedenti. Ma a volte il desiderio e la necessità di continuare a fare sport si scontrano con i primi segni del passare del tempo per il nostro organismo che invecchia ed iniziano le prime frustrazioni di sessantenni, cinquantenni e persino a volte quarentenni che iniziano al limitare la loro attività sportiva o ricreativa.
Bisogna ascoltare i primi segni che l’organismo inizia a sentire. Sono come l’autunno, sappiamo che quando iniziano a cadere le prime foglie l’autunno è vicino. Dunque non lasciamoci sorprendere dall’inverno. I primi segnali possono variare da un iniziale fastidio a un” doloretto “vero e proprio che si manifesta quando ripetiamo una certa azione che necessita di sforzo, a volte anche minimo. Per esempio un giovane adulto riferisce che “da qualche tempo dopo che gioco a tennis ho un doloretto al ginocchio” oppure “ho un certo risentimento al gomito”, “negli ultimi mesi non posso più correre tanto come prima a calcetto perché noto qualcosa al ginocchio”. Istintivamente si tende a limitare le attività precedentemente svolte, e se il fastidio cresce e diviene dolore addirittura vengono sospese. E dato che questo si manifesta per lo più in condizioni di richiesta di aumentata performance, alla fine le prime attività che si lasciano sono quelle ricreative e sportive; ma col passare del tempo se non si pongono rimedi arrivano a limitare le comuni attività della vita quotidiana.
Cosa possiamo fare nella vita di tutti i giorni?
Modificare i fattori di rischio modificabili ovvero mantenere un adeguato peso e quindi correggere la obesità e il sovrappeso che sono dei fattori che accelerano la degenerazione e il cattivo funzionamento dell’articolazione. Mantenere il tono e la forza muscolare con gli adeguati esercizi fisici specifici che il fisioterapista o il Personal Trainer possono suggerire in quanto una corretta e buona muscolatura sono capaci di mantenere la stabilità dell’ articolazione e di proteggerla. Fare un attività fisica sportiva ludica, costante, senza eccessi, del tipo molte ore solo la domenica e niente durante la settimana, invece bisogna cercare di ritagliare durante tutti i giorni un adeguato spazio per una attività fisica congrua. Nell’ampia gamma degli sport da praticare, bisogna evitare quelli che determinano traumi o microtraumi ripetuti , meglio andare in bicicletta o usare la ciclette piuttosto che usare la mountain bike su un percorso accidentato se si hanno le prime sensazioni di doloretti . Il nuoto è senza dubbio uno dei migliori sport dato che si fa in situazione di scarico in acqua.
È possibile prevenire?
Si, prevenire è possibile ed è doveroso perchè la vita media si allungherà sempre di più e noi medici non solo dobbiamo cercare di aumentare la quantità di anni che i cittadini devono vivere, ma sorpattutto dobbiamo cercare di migliorare la qualità della vita. Quindi dobbiamo avere diverse strategie : dapprima quella di curare i primi sintomi in modo da migliorare la qualità della vita e permettere la continuazione di attività fisica ludica o sportiva che il soggetto ha piacere di condurre e nello stesso tempo ritardare o prevenire lo sviluppo della malattia artrosica che poi porta l’insufficienza articolare e la sostituzione dell’articolazione . Per prevenire occorre ascoltare dunque l’articolazione, ascoltare il proprio corpo e chiedere agli specialisti quali contributi possono essere utili in questa fase della vita dell’individuo.
Come prevenire?
Abbiamo due tipi di possibilità, usare prodotti nutrizionali per bocca che aiutino a mantenere e a nutrire la cartilagine, i tendini e i muscoli oppure intervenire localmente con la semplice puntura di una iniezione intra-articolare somministrando sostanze naturali come acido ialuronico che nel paziente artrosico sono ridotte per quantità e qualità . Con l’iniezione intra-articolare di acido ialuronico noi non solo arricchiamo l’articolazione di questo liquido che scarseggia nelle fasi iniziali dell’ artrosi , ma soprattutto stimoliamo i componenti della stessa articolazione a produrre da se stessi l’ acido ialuronico che occorre per il mantenimento e il buon funzionamento della stessa articolazione. Noi otteniamo così un duplice effetto: togliamo i primi dolori e permettendo di continuare lo svolgimento di queste attività sportive e ludiche , nello stesso tempo preveniamo il danno progressivo della articolazione. Occorre però essere coscienti che questi tipi di trattamenti non possono esser fatti una sola volta all’ insorgere dei primi campanelli d’allarme , ma una volta che i primi sintomi si sono manifestati occorre ripeterlo ciclicamente a seconda della diverse articolazione ogni sei-otto-dodici mesi circa
Quali esperienze esistono in questo ambito?
Nella pratica comune, Ortopedici, Fisiatri, Medici dello Sport e noi Reumatologi, abbiamo molti di questi soggetti sani ma che hanno bisogno di un supporto per mantenere la loro attività sportiva o fisica e che trattiamo in modo preventivo con l’acido ialuronico. Per esempio, abbiamo medici e infermieri che visti i risultati sui pazienti richiedono l’iniezione d’acido ialuronico prima di andare in vacanza, dello sci o di affrontare “il cammino di Santiago e poi visti i risultati ritornano e periodicamente si sottopongono a questi cicli di iniezioni di acido ialuronico, cosi poi anche i loro parenti e i loro amici richiedono questo tipo di trattamento. E’ chiaro che essendo un trattamento iniettivo e sempre “leggermente invasivo” occorre che l’indicazione alla terapia intra-articolare sia posta da un medico specialista, reumatologo. Occorre evitare assolutamente il “ Fai da Te” , si potrebbero causare gravi danni.
Gli acidi ialuronici sono tutti uguali o ce ne sono di specifici?
Per questo è opportuno considerare che l’acido ialuronico è una sostanza molto comune, usata anche per I trattamenti estetici, esistono diversi prodotti che variano per concentrazione, peso molecolare ,volume, qualità di produzione ed effetti . Ultimamente sono stati creati dei prodotti con delle caratteristiche peculiari, alcuni con una maggiore flessibilità delle catene molecolari , altri di più lunga durata, altri ancora più densi con una maggiore attività protettiva nel movimento, oppure altri con spiccata attività analgesica oltre a mantenere l’attività nutritiva sulle cellule delle articolazione . Sta alla sapienza ed esperienza del reumatologo scegliere il prodotto più adatto al paziente. Per fare un esempio non tutti i tiramisù sono uguali, dipende dalla qualità degli ingredienti , dalla loro concentrazione , dal processo di produzione e da come vengono elaborati. In poche parole buone notizie per chi vuole continuare ad oltranza la sua attività ricreativa, ma… ascoltate la vostra “articolazione” quando inizia a farsi “sentire”.
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